Una relazione a cura dell’RPCT che viene da lontano, prevista dalla legge 190/2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione” con la scadenza al 15 dicembre di ogni anno: una relazione che segna il percorso fatto dall’ente pubblico nell’applicazione delle misure di trasparenza e anticorruzione.
Con comunicato Presidente di ANAC del 29 ottobre 2024, la relazione annuale viene differita al 31 gennaio 2025, termine ultimo per la sua pubblicazione in Amministrazione Trasparente. Quasi ogni anno assistiamo a differimenti di questo tipo. In effetti le scadenze di fine anno sono talmente tante, che avrebbe senso ristabilire quella della relazione al 31 gennaio dell’anno successivo.
Il comunicato ANAC è visibile nel nostro Blog nella sezione “Si parla di PA”.
Davvero dall’anno 2012 ad oggi, si potrebbe calcolare l’andamento del valore pubblico (incremento si spera) rispetto ai temi della Trasparenza e Anticorruzione, in quanto abbiamo una chiara dedline e un monitoraggio costante da parte di ANAC.
L’RPCT non deve sottoporre la sua relazione ad alcun organo politico, semplicemente la compila on line. Solo nel caso in cui manchi temporaneamente, a provvedere sarà l’organo competente all’adozione del Piano Anticorruzione e Trasparenza (dal 2021 sezione di PIAO) quindi la Giunta.
Su quali temi l’RPCT deve rispondere?
Quali valutazioni deve fare?
Eh sì, perché non viene richiesto un semplice monitoraggio numerico-quantitativo, ma anche qualitativo. Una sorta di punto della situazione che l’RPCT fa ogni anno, confrontandosi sia con i dirigenti che con la parte politica, per trovare soluzioni e migliorare le performance in tema di trasparenza e anticorruzione. Soprattutto negli anni interessati dal PNRR.
Vediamo i temi su cui redigere la relazione: gestione del rischio, misure specifiche, trasparenza, formazione del personale, rotazione del personale, inconferibilità e incompatibilità incarichi dirigenziali, tutela di chi segnala illeciti, codice di comportamento, procedimenti disciplinari e penali.
Ora diamo un’occhiata alle valutazioni che rivestono la natura anche di autovalutazioni. E’ interessante vedere come l’RPCT esponga le ragioni di come ha affrontato le criticità di anno in anno, trovando le soluzioni più efficaci. Un dettaglio che sottolinea l’impegno dell’RPCT e del suo ufficio di supporto (spesso infatti si avvale di un ufficio di supporto per le sue attività di controllo e auditing). L’RPCT deve infatti formulare un giudizio sul livello di adempimento degli obblighi di trasparenza indicando quali sono le principali inadempienze riscontrate nonché i principali fattori che rallentano l’adempimento: E, ancora, riguardo all’erogazione della formazione in materia di prevenzione della corruzione, l’RPCT formula un giudizio con particolare riferimento all’appropriatezza di destinatari e contenuti, sulla base di eventuali questionari somministrati ai partecipanti.
Le valutazioni sull’effettiva attuazione delle misure di trasparenza e sull’idoneità della formazione al personale, costituiscono la base per misurare il valore pubblico che incrementa la cultura dell’integrità, intesa come miglioramento della condotta etica nel servizio alla collettività.
Si può immaginare di integrare la sezione di PIAO dedicata al monitoraggio, con la relazione dell’RPCT.