La legge in oggetto del 30.12.2018, n. 145/2018, dai commi 858-872 inserisce il principio del "tempestivo pagamento dei debiti commerciali" sia al fine di ridurre il debito pregresso delle pubbliche amministrazioni (vale a dire impegni di spesa verso fornitori, che si trasformano anche in residui passivi, con aggravio per il Bilancio) sia per introdurre nell'economia denaro pubblico utile per le imprese e la loro programmazione sul libero mercato (salute finanziaria delle imprese).
La misura legislativa prevede, in particolare, il monitoraggio dello stock dei debiti commerciali scaduti e non pagati, introducendo il Fondo di Garanzia Debiti Commerciali che ha lo scopo di garantire la solidità finanziaria degli enti locali qualora si verifichino due fattispecie (sempre disciplinate dalla Legge 145/2018): nel caso di mancata riduzione dello stock del debito residuo per almeno il 10% e per mancato rispetto dei tempi di pagamento. La seconda fattispecie ha ricadute sulla responsabilità dirigenziale.
Quindi la preoccupazione del Legislatore non era solo il rispetto dell'obbligo di pagare i fornitori che hanno concluso la prestazione/lavori, ma anche quella di farlo in tempi brevi. Sappiamo infatti che il rispetto della programmazione dei pagamenti rientra nella valutazione delle performance dirigenziali, con la decurtazione di almeno il 30% del premio di produttività, così come recepito dai rispettivi regolamenti locali. Il tutto sulla base di un indicatore di ritardo annuale introdotto con il comma 859, lettera b) della Legge n. 145/2018.
Ad oggi i termini di pagamento sono fissati a30 giorni data fattura, ovvero ricevimento nel sistema telematico dell'Ente, per tutte le PPAA, con l'eccezione degli enti del comparto sanitario, che osservano il termine di 60 giorni, e di alcune casistiche particolari riportate nei contratti e/o sulle fatture stesse.
A tal fine, la RGS si fa garante delle verifiche, affinchè questo accada, avendo messo in atto una Piattaforma Crediti Commerciali (PCC) che rileva tutte le informazioni afferenti le fatture commerciali che i fornitori inviano alle PPAA, con i conseguenti pagamenti, monitorando sia la spesa pubblica che la tempistica.
E pare che gli sforzi del Legislatore EU e Nazionale siano serviti. Infatti, sul sito della Ragioneria Generale dello Stato si legge: "Il rispetto di queste scadenze è un fattore di cruciale importanza per il buon funzionamento dell’economia nazionale e rientra nel rispetto delle direttive europee in materia di pagamenti dei debiti commerciali, su cui la Commissione Europea effettua un puntuale e rigoroso controllo. Anche grazie all’introduzione della fatturazione elettronica, obbligatoria per tutte le pubbliche amministrazioni dal 31 marzo 2015, il numero delle pubbliche amministrazioni che paga i fornitori con tempi medi più lunghi di quelli previsti dalla normativa vigente si è gradualmente e progressivamente ridotto."