Ai sensi di tale codice, le PA predispongono il Piano delle azioni positive (PAP), di durata triennale.

Il Piano delle azioni positive (PAP) individua misure per:

  • eliminare gli ostacoli alla realizzazione professionale di uomini e donne
  • favorire la piena realizzazione delle pari opportunità di lavoro e di carriera, includendo l’accesso alla formazione professionale e agli istituti della mobilità interna ed esterna
  • migliorare il benessere organizzativo
  • promuovere la cultura delle pari opportunità
  • promuovere il rispetto del principio di non discriminazione

Ora facciamo un passo avanti, per andare a scoprire come la PA intercetta il tema delle pari opportunità negli atti di programmazione: esattamente nel 2021 con il PIAO, approvato con DL 80/2021 convertito in L. 113/2021. Il PIAO assorbe il Piano delle azioni positive.

Da questo momento, non solo possono essere messe in campo performance specifiche tese a perseguire l’obiettivo delle pari opportunità, ma nell’attuare altri obiettivi devono essere programmate azioni che favoriscono le pari opportunità: per questo si parla di trasversalità. Il tutto per potenziare il riequilibrio delle componenti di genere, migliorando l’integrazione ed il benessere lavorativo.

Ricordiamo inoltre che il perseguimento delle azioni positive rientra tra gli obiettivi strategici del PNRR, in tema di Parità di Genere e Accrescimento delle competenze.

Ora facciamo un passo laterale, per andare a scoprire come lo Stato monitora l’andamento delle azioni positive. Lo fa dal 2021 con la stesura del RAPPORTO biennale sulla situazione del personale maschile e femminile da parte delle aziende pubbliche e private che occupano oltre 50 dipendenti - fino a 50 dipendenti possono redigere il rapporto su base volontaria...

Il primo biennio è stato il 2020-2021.

Per il biennio 2022-2023 la data per la redazione del rapporto (fissata con DM del 2/07/2024 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) è stata quella del 20 settembre 2024.

Sarebbe interessante mettere in relazione i due rapporti per vedere la crescita o la decrescita del valore pubblico collegato con il benessere lavorativo. Senza trascurare i dati che provengono dagli enti che occupano meno di 50 dipendenti.

Appena ci saranno i dati, torneremo sull’argomento.