La nuova direttiva propone i corsi gratuiti che si possono seguire in e-learning sulla piattaforma della Funzione Pubblica “Syllabus: nuove competenze per le amministrazioni pubbliche”, il learning hub pensato per la formazione dei dipenenti pubblici sulle materie trasversali, come quelle digitali, amministrative, di transizione ecologica: “Per conseguire gli obiettivi formativi necessari per l’attuazione dei processi di innovazione promossi dal (e necessari per l’attuazione del) PNRR, le amministrazioni si avvalgono in primo luogo delle risorse messe a disposizione a titolo gratuito dal Dipartimento della funzione pubblica attraverso la piattaforma Syllabus” si legge sulla direttiva.
La novità è per tutti?
Prevedere un numero di ore di formazione pro-capite annue, a partire dal 2025, non inferiore a 40, pari ad una settimana di formazione per anno: la formula della settimana assomiglia tanto ad un ritiro spirituale...
“Muovendo da queste premesse”, prosegue il Ministro “la presente Direttiva, rivolta a tutte le amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs. n.165/2001, esplicita le finalità e gli obiettivi strategici della formazione ….prevista dal PNRR”
Vediamo allora i target del PNRR su cui l’Italia si è impegnata, una potrebbe essere questa, a titolo di esempio:
M7-29 – Target - Denominazione: Istruzione e formazione – competenze e capacità amministrativa, sub investimento 2.3.1 investimenti in istruzione e formazione - Descrizione: Almeno 281.000 (70%) pubblici dipendenti di altre pubbliche amministrazioni che abbiano completato con successo le attività di formazione (certificazione formale o valutazione d’impatto) e almeno 1.750 di questi pubblici dipendenti devono essere in servizio presso pubbliche amministrazioni locali e devono aver completato attività di formazioni riguardanti la transizione verde, come illustrato nella descrizione della misura.
Non ho sufficienti informazioni per addentrarmi nel cuore della direttiva, ovvero nel merito della spinta formativa, ma una tale accelerazione sarebbe compatibile con il raggiungimento del target EU entro il 2026.
In ogni caso, la formazione sarebbe cosa buona e giusta ma, in quanto Direttiva ministeriale, l’impulso riveste natura di atto amministrativo, anche se “rivolta a tutte le amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs. n.165/2001” e non di atto normativo.
Come renderla cogente? Con un Decreto del Ministro: forse arriverà, ma dovrà essere rispettoso della Costituzione, in quanto l’impegno con l’EU se l’è preso il Ministero, non i singoli enti locali.
E nel frattempo, come si comportano gli enti locali? Sono difronte ad un obbligo, ex Dlvo 165/2000, oppure sono difronte ad una responsabilità, che non mina in alcun modo la loro autonomia riconosciuta dalla Costituzione?
“La Direttiva mira a guidare le amministrazioni verso l’individuazione di soluzioni formative funzionali al raggiungimento degli obiettivi strategici e al perseguimento delle finalità sottese alla formazione dei dipendenti pubblici richieste dal PNRR e necessarie per il conseguimento dei suoi target”. Si passa dal ritiro spirituale alla chiamata alle armi...
Target di chi? Sottoscritti da chi? Dal Governo, insomma dallo Stato e non da ciascun ente locale.
Formarci è bene, ma organizzarsi nel farlo è ancora meglio. Un numero minimo di 40 ore/1 settimana per i piccoli comuni è cosa impegnativa.
Il chiarimento del Ministro
Ed ecco che a sollevarci da ogni dubbio, ci pensa direttamente il Ministro: “Considerati gli ambiziosi traguardi di trasformazione e di innovazione della pubblica amministrazione legati alle riforme e agli investimenti attivati dal PNRR, tutta la formazione del personale delle pubbliche amministrazioni, benché non resa obbligatoria da specifiche norme, deve essere intesa come “necessaria”, ovvero indispensabile per il conseguimento di milestone e target. In questo senso, il conseguimento dei target del PNRR in termini di personale pubblico formato costituisce una “responsabilità collettiva di tutte le amministrazioni” ... in gioco c’è l’onore della Pubblica Ammistrazione art. 54 della Cost. “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore.”
Ed ecco il nocciolo della questione.
Il resto della Direttiva è un susseguirsi di ottime intenzioni e considerazioni. Ma è chiaro che la questione resta: gli enti locali si possono/vogliono assumere tale responsabilità, con disciplina e onore, per onorare i target del PNRR sottoscritti dalla Madre Patria?
A OGNUNO LA PROPRIA “ONOREVOLE” DECISIONE.