Art. 27 Obiettivi e strumenti di age management

  1. Nel quadro generale delle politiche di gestione del personale, le amministrazioni devono porre particolare attenzione all’aumento dell’età media dei lavoratori, adottando strategie mirate per il raggiungimento dei seguenti obiettivi: a) valorizzazione della persona lungo l’intero percorso professionale, garantendo opportunità adeguate per esprimere la professionalità acquisita e favorire lo sviluppo continuo delle competenze; …….d) formazione continua.
  2. Gli obiettivi di cui al comma 1 potranno essere perseguiti, nel rispetto della normativa vigente e delle relazioni sindacali di cui al Capo II, attraverso: a) la valorizzazione del ruolo attivo del personale con maggiore esperienza all’interno dell’amministrazione, come portatore di un prezioso patrimonio di competenze e conoscenze da trasmettere alle nuove generazioni. A tal fine, le amministrazioni promuovono il dialogo intergenerazionale mediante adeguate forme di affiancamento per i neoassunti e momenti di formazione peer-to-peer….d) una revisione delle modalità di formazione e training con l’obiettivo di ritardare o eliminare il rischio di skills obsolescence del personale.

Indubbiamente l’Age management è un nuovo paradigma di gestione delle risorse umane, nella ricerca di valorizzare le competenze dei lavoratori di tutte le età, promuovendo lo scambio intergenerazionale, nell’ottica di rendere il settore pubblico più dinamico ed efficiente.

Ora, riflettiamo. E Comprendiamo la terminologia, il cui significato sembra nuovo, ma non lo è.

Nelle dimensioni dell’Age management viene adottata soprattutto la tecnica del mentoring, che va bene, funzionerà, ci siamo passati tutti. Quando avevo 23 anni sono stata istruita da colleghi più grandi di me nelle competenze lavorative. Salvo dopo pochi mesi, insegnare loro come usare al meglio il PC. Scambio intergenerazionale? Sì. Erano i primi anni Novanta.

Mi piace vedere il dipendente “aged” come mentoring, nel significato anglosassone delle business school: soggetto rispettato, autorevole, affidabile, fonte di esperienza e di conoscenza. Il mentoring (dal greco Μεντωρ Mentor) è una tecnica che dall’antichità è giunta fino a noi, per la trasmissione della conoscenza, in cui i soggetti più giovani e meno esperti (allievi, junior o mentee) venivano affiancati ad uno più anziano o con più esperienza (senior o mentor) con la finalità di favorirne la crescita in ambito lavorativo (ma anche personale e sociale).

Ciò mi va bene, mi lusinga, mi compensa.

Ma è anche vero il contrario. A volta l’inesperta sono io.

Oggi si chiama reverse mentoring. Vale a dire monitoring inverso: passaggio delle conoscenze dal giovane esperto all’anziano inesperto.

Ciò mi va bene? Mi lusinga? Mi compensa?

Dipende: talvolta mi va bene, certo non mi lusinga e probabilmente mi scompensa: ma va fatto. Non dobbiamo fermarci. La nostra generazione non va in pensione, ce lo diciamo sempre. E allora? Restare indietro proprio no. Si va avanti come si può, senza deludere i giovani.

<Che figura> <come sono imbranato> <spazio ai giovani> abbiamo pensato tutti noi.

Paolo Zangrillo, Ministro per la Pubblica Amministrazione, invece non ci pensa, ci tiene a restare evergreen: lui, classe 1961 (quindi 64 anni ad oggi) sottoscrive con entusiasmo l’Age management.

D’altronde il dipendente pubblico deve “giocare” il suo ruolo nel rispetto dei principi di efficacia e di efficienza dell’azione amministrativa. Almeno ci deve provare. Con un’inarrestabile “formazione continua”.

E’ opportuno qui richiamare la storia dell’informatica che ha segnato tutti quelli della mia generazione (ho iniziato con la macchina da scrivere ed il bianchetto): io insegnavo ad usare MS-DOS ai miei colleghi cinquantenni nel 1994, nel 1999 il CEO di General Electrics cercava giovani lavoratori che insegnassero ai dipendenti ad utiilzzare internet. Oggi la transizione al digitale ci porta verso la IA.

Cambiano i tempi ma non le tecniche, almeno quelle che funzionano: mentoring e reverse mentoring sembrano dare i loro risultati anche nel 2025. Almeno Zangrillo ci spera.