Intanto questi “avanzi” sono definiti “residui PNRR”, un termine ragioneristico familiare a molti di voi. Sono la differenza positiva tra l’importo del contributo ricevuto e gli importi effettivamente spesi per la realizzazione dei progetti, fondi non più vincolati al progetti originari, quindi da “reimputare” a nuove progettualità sempre nel perseguimento dell’obiettivo di digitalizzazione.
Ma la Direttiva impone criteri da seguire, in particolare 5 principi guida.
- Prudenza: si destinato gli avanzi solo dopo aver concluso il progetto finanziato e aver ricevuto esito positivo all’asseverazione tecnica e formale.
- Massimizzazione degli impatti dei finanziamenti: le risorse residue destinate al perseguimento dello stesso obiettivo rafforzeranno la portata interventi, creando sinergie e completamenti
- Sostenibilità degli interventi: occorre destinare almeno parte delle risorse residue a progetti formativi per il personale, valorizzandolo e creando competenze interne, oltre che favorire il cambiamento culturale, garantendo il pieno utilizzo delle soluzioni tecnologiche implementate.
- Comunicazione, pubblicità e trasparenza: verso i cittadini e le imprese migliorando la percezione della PA come entità innovativa, oltre che condividere le best practice con altre amministrazioni. In tema di trasparenza, tale operazione rafforza la trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici.
- Integrazione con altri interventi e fondi: utile integrare con di altri interventi aventi le stesse finalità (fondi EU, nazionali e regionali) generando un effetto moltiplicatore
Direi che coprono l’intera analisi decisionale.
Ma cosa sono i bandi lump sum e come si accede agli avvisi del Dipartimento?
Si tratta di somme forfettarie (lump sum) assegnate agli enti pubblici per progetti PNRR della Missione 1, Componente 1 che, una volta conclusi e asseverati positivamente, non sono state interamente spese. Fondi che si liberano solo dopo l’asseverazione positiva da parte del Dipartimento per la trasformazione digitale, approvazione tecnica e formale che riconosce l’intero contributo, legittimando l’utilizzo dell’avanzo non speso.
Interessante considerare che una PA può partecipare a più avvisi pubblici e riceve diversi lump sum. In questi casi, i residui possono sommarsi e costituire un ben fondo su cui programmare la completa transizione al digitale.
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